domenica 26 novembre 2023

Campo, silenzio bizantino

 

Materie, Venturino Venturi



La neve era sospesa tra la notte e le strade di Cristina Campo

 

La neve era sospesa tra la notte e le strade

come il destino tra la mano e il fiore.

 

In un suono soave

di campane diletto sei venuto…

Come una verga è fiorita la vecchiezza di queste scale.

O tenera tempesta

notturna, volto umano!

 

(Ora tutta la vita è nel mio sguardo,

stella su te, sul mondo che il tuo passo richiude).


sabato 14 ottobre 2023

Glück, selvaggio iris

Merci, Joan Mitchell

 


Fine dell’estate di Louise Glück

 

Dopo che mi vennero in mente tutte le cose,
mi venne in mente il vuoto.

C’è un limite
al piacere che trovavo nella forma…

In questo non sono come voi,
non ho risoluzione in un altro corpo,

non ho bisogno
di un riparo fuori di me…

Mie povere ispirate
creazioni, siete
distrazioni, in ultimo,
puri inceppi; siete
alla fine troppo poco simili a me
per piacermi.

E così candide:
volete essere ripagate
della vostra scomparsa,
pagate tutte con qualche parte della terra,
qualche ricordo, come una volta eravate
compensate per il lavoro,
lo scriba pagato
con argento, il pastore con orzo
per quanto non è la terra
a durare, non
queste schegge di materia…

Se apriste gli occhi
mi vedreste, vedreste
il vuoto del cielo
specchiato in terra, i campi
di nuovo nudi, senza vita, coperti di neve…

poi luce bianca
non più travestita da materia.

domenica 1 ottobre 2023

Soffrè, fragili ultime foglie

Paesaggio calabrese, Santoro Rubens

 



NELLA VITA di Felice Soffrè

 

Ciascun ha un invisibile telaio

in cui da trama i desideri fanno

e da spola il pensier. Va tutto l'anno

su e giù la spola se uno è triste o gaio.

 

Sol che nella tristezza il filo è nero,

con cui la spola séguita il ricamo;

ma che importa? Il tessuto, anche se gramo,

si dilunga invisibile e leggero.

 

O dolci nomi che nei cuori state

e come in una serra ivi fiorite,

quante volte per voi furono ordite

le trame del destino scompigliate?

 

Poi che il destino un monellaccio pare;

di diverte a disfar ciò che facciamo:

e noi del ragno la pazienza abbiamo,

e rifacciamo ciò ch'ei suol disfare.


domenica 24 settembre 2023

Matacotta, il taccuino orfico

 

Naufragio, Luigi Spazzapan 





Il segreto di Franco Matacotta

 

 Su questa tomba degli anni

 Su questa grata di nere parole

 Una mano di luce

 Come un miracolo

 Come un lampo improvviso

 Come un fiordaliso sul vetro

 

Essere puri

Questo è il segreto.

 



domenica 17 settembre 2023

Calogero, poco suono come se scrivessi versi

 

Il passeggiatore solitario, Luca Alinari



TUTTO ERA CALMO SOLARE di Lorenzo Calogero

 

Io mi ricordo dei tempi passati, antichi.

Tutto era accolto nel calmo

taciturno lento svolgersi delle stagioni,

nel regolare solare ciclo del giorno.

Tutto si muoveva lento quieto,

quasi senza un perché.

Ascoltavo la prima voce dei pastori

al limite dei tempi solitari,

finché non me la ritoglieva

la voce impetuosa del vento.

Camminavo per ridesti ridenti sentieri.

Là si fermava la prima

mia giovanile speranza.

Dentro quel chiuso sole

si muovevano i miei primi passi.

L’urlo delle passioni

non era ancora solitario entrato

nel cavo delle vene a scuotermi.

 

Tutto era calmo solare

come un giorno aperto.


lunedì 3 luglio 2023

Bahdanovič, ghirlanda dantesca dell’est

 


Dipinto di Valentin Gubarev




C'è un fascino nel dimenticato di Maksim Adamavič Bahdanovič

 

C’è un fascino nel dimenticato, nell’antico;

È piacevole per noi scrollarci di dosso la polvere dei secoli

E vivere nel passato - così saggio, glorioso –

 

Ci piace ricordare i vecchi tempi

Cerchiamo avidamente gli antichi poeti,

Che almeno la nostra anima possa annegare nel passato.

 

E così mi sono rivolto ai rondò, ai sonetti,

E il mio verso oscuro ha brillato luminoso:

Come la luna brilla di luce riflessa

Così i versi brillano della bellezza delle forme antiche!


domenica 25 giugno 2023

Bluwstein, se per ordine del fato

 

Dipinto di Israele Tsvaygenbaum 




Non congiunto di Rachel Bluwstein

 

Non congiunto, eppure così vicino,

non straniero, eppure così lontano,

uno stupore confuso infonde

il tocco delicato.

 

Ricordi? Chiudevano i muri da ogni parte

e sopra una folla sconosciuta

da ragnatele di sguardi si tesseva

un ponte – un segno.

 

Se mi hai ferita, benedetto il dolore.

Possiede il dolore finestre cristalline.

Il mio sentiero corre ai margini delle vie maestre,

è calmo il mio cuore.


***

 

לֹא נָכְרִי – וְכָל כָּךְ רָחוֹק,

וּתְמִיהָה נְבוֹכָה יִצֹּק

הַמַּגָע הָרָךְ.

 

הֲתִזְכֹּר? סָגְרוּ הַקִּירוֹת

וּמֵעַל לֶהָמוֹן הַזָּר

מִקּוּרֵי-מַבָּטִים נִשְׁזַר

גֶּשֶׁר – אוֹת.

 

אִם הִכְאַבְתָּ – בָּרוּךְ הַכְּאֵב

יֵשׁ לַכְּאֵב חַלּוֹנוֹת צַחִים,

נְתִיבִי בְּצִדֵּי דְרָכִים

וְלִבִּי שָׁלֵו.

domenica 11 giugno 2023

Maironis, la giovane Lituania

 

Banconote, Lituania, 20 Litu



Perirò come fumo non toccato dai venti di Maironis

 

Perirò come fumo, non toccato dai venti,

E nessuno ricorderà il mio nome!

Così tante migliaia sono vissute e sono perite,

Ma ora, chi indovinerà i loro nomi?

 

Come le onde del mare, come i pensieri dell'uomo

Le azioni del mondo cambiano!

Dove sono i Sardi? O Atene? O dove sono i famosi

Uomini romani e le loro opere?

 

Quali sono le mie sofferenze? Quella ispirazione?

Quei lampi lampeggianti dello spirito!..

Solo flusso di sangue, solo battito di cuore,

Che presto non ci sarà più!

 

Le mie canzoni dimenticheranno! Altri poeti

Cercherà la cara ispirazione.

Quella stella luminosa da lontano brillerà anche a loro,

Ma li ingannerà, come ha ingannato me!

 

E qual è quella gloria, esaltata nelle canzoni?

Un'ombra che corre al fianco!

Scomparso l'uomo: e i suoi sogni e le sue speranze

Sfocato, come le prime luci dell'alba!

 

 

 

***

 

 

 

Išnyksiu kaip dūmas, neblaškomas vėjo, Maironis

 

Išnyksiu kaip dūmas, neblaškomas vėjo,

Ir niekas manęs neminės!

Tiek tūkstančių amžiais gyveno, kentėjo,

O kas jų bent vardą atspės?

 

Kaip bangos ant marių, kaip mintys žmogaus,

Taip mainos pasaulio darbai!

Kur Sardės? Atėnai? Ar Rymo garsaus

Kur vyrai ar jų veikalai?

 

O kas mano kančios? Ar tas įkvėpimas?

Tie dvasios sumirgę žaibai!..

Tik kraujas sujudęs, širdies tik plakimas,

Kuriems nebužilgo - kapai!

 

Užmirš mano giesmes! Poetai kiti

Ieškos įkvėpimo brangaus;

Ir jiems ta žvaigždė švies iš tolo skaisti,

Bet vėl kaip mane ji apgaus!

 

Ir kas ta garbė, giesmėmis apdainuota?

Šešėlis, kurs bėga greta!

Išnyko žmogus: ir svajota-sapnuota

Išblyško kaip ryto aušra!


domenica 21 maggio 2023

Iqbal, sir padre spirituale del Pakistan

 

Untitled, 1961, Ahmed Parvez




La bellezza e l'amore di Muhammad Iqbal

 

Proprio come la barca d'argento della luna è affogata

Nella tempesta di luce del sole al sorgere del sole

 

Proprio come il loto simile alla luna scompare

Dietro il velo di luce nella notte illuminata dalla luna

 

Proprio come il palmo radioso del Mosa nello splendore del Nur

E la fragranza del bocciolo nell'onda della brezza del giardino

Simile è il mio cuore nel diluvio del tuo amore

Se tu sei l'assemblea, io sono lo splendore dell'assemblea

Se tu sei il tuono della Bellezza, io sono il prodotto dell'Amore

 

Se sei l'alba, le mie lacrime sono la tua rugiada

Se sono la notte del viaggiatore, tu sei il mio crepuscolo

 

Il mio cuore custodisce le tue ciocche di capelli arruffati

Il mio smarrimento è creato dalla tua immagine

La tua bellezza è perfetta, il mio amore è perfetto

Sei la brezza primaverile per il giardino della mia poesia

Hai dato tranquillità alla mia inquieta immaginazione

 

Da quando il tuo amore ha preso dimora nel mio petto

Nuove luci sono state aggiunte al mio specchio

 

La natura dell'amore riceve stimoli per la perfezione dalla bellezza

Gli alberi della mia speranza sono fioriti grazie al Tuo favore

La mia roulotte è giunta a destinazione.

domenica 7 maggio 2023

Machado, generazione del ‘98

 

Still Life with Guitar, Juan Gris

    

 


Notte di maggio di Antonio Machado

 

Era una notte del mese

di maggio, azzurra e serena.

Sull’azzurro cipresso

il plenilunio brillava,

illuminando la fonte

dove l’acqua zampillava

or sì or no singhiozzando.

 

Solo la fonte udiva.

Poi d’occulto usignolo

si sentì il motivo.

Ruppe raffica di vento

la curva dello zampillo.

E una dolce melodia

vagò per tutto il giardino:

un musicante tra i mirti

il suo violino suonava.

lunedì 1 maggio 2023

Papini, un uomo in finito



Caricatura di Papini, C. Carrà - A. Soffici




FAMMI TORNAR BAMBINO di Giovanni Papini

 

Nella concavità delle valli benedette

passan fiumi dorati tra vinchi e violette;

le piante rabbellite di petali e d’uccelli

offron disegni d’ombre ai giochi degli agnelli;

le belle foglie nuove dell’erbe prataiole

sembrano lingue verdi che assaporano il sole.

Pastori senza greggi, branchi senza pastori

si stendono felici sui primaticci fiori,

e due bovi incantati alla metà del solco

ascoltan, bianchi e fermi, il canto del bifolco.

L’aria giovane tesa sopra i colli celesti

illumina di pace gli spartimenti agresti.

O santità perduta del mio cielo infantile,

oggi recuperata nella luce d’aprile,

fammi tornar fanciullo in valle di riposo

quando tutto era sacro, puro e miracoloso;

fammi tornar bambino, quando tutto era mio

ciò che alla dolce terra ha regalato Iddio!


lunedì 10 aprile 2023

Pezzani, difesa artistica del segno

L’angelo musicante, Vincenzo Irolli 



L’Angelo di Renzo Pezzani 

 

Son sicuro che c’è

un Angelo con me,

che mi cammina al fianco

muto, soave, bianco.

E se aiuto gli chiedo

m’aiuta e non lo vedo.

Viene così leggero

che l’erba del sentiero

al suo passo non cede.

 

Deve aver scalzo il piede

com’uomo di fatica

che non soffre l’ortica

che non soffre lo spino; ..

un piede di bambino.

Se beve a un’acqua fonda,

beve e non lascia onda,

e gli si specchia il volto

nel cielo capovolto;

né la nube del fiato

se la neve è nel prato,

gli veggo. Eppur egli è

vivo, vicino a me.

domenica 26 marzo 2023

Ser Lapo, vulgaris excellentiam

 

Madonna col bambino di San Lorenzo alle rose, Taddeo Gaddi 




Questa rosa novella di Lapo Gianni

 

Questa rosa novella

che fa piacer sua gaia giovanezza,

mostra che gentilezza,

Amor, sia nata per vertù di quella.

S’i’ fossi sofficiente

di raccontar sua maraviglia nova

diria come natura l’ha adornata;

ma io non son possente

di saper allegar verace prova:

dil’ tu, Amor, che serà me’ laudata.

Ben dico una fïata

levando gli occhi per mirarla fiso,

presemi ’l dolce riso

e li occhi suoi lucenti come stella.

Allora bassai li mei

per lo tuo raggio che mi giunse al core

entro in quel punto ch’io la riguardai.

Tu dicesti: costei

mi piace segnoreggi ’l tuo valore

e servo a la tua vita le sarai.

Ond’io ringrazio assai,

dolce signor, la tua somma grandezza,

ch’i’ vivo in allegrezza

pensando a cui mia alma hai fatt’ancella.

Ballata giovincella,

dirai a quella ch’ha la bionda trezza

ch’Amor, per la sua altezza

m’ha comandato i’ sia servente d’ella.

domenica 12 marzo 2023

Mòruò, restaurazione in canto delle onde

 

ZENG FANZHI, 曾梵志 "From 1830 Till Now No.4"



DUETTO DELLE FENICI di Guō Mòruò

 

Rinascita.

Rinascita.

L’uno è risorto nel tutto,

il tutto è risorto nell’uno.

Noi siamo il tutto

ed il tutto è noi.

Tu sei in me, io sono in te.

Io sono te, tu sei me.

Il Fèng è fuoco.

La Huáng è fuoco.

Spicchiamo il volo! Spicchiamo il volo!

Cantiamo di gioia! Cantiamo di gioia!

 

Splendenti, ringiovaniti,

magnifici, profumati.

Olezza l’uno nel tutto, olezza il tutto nell’uno.

Tu sei profumato ed io lo sono.

Profumato il mondo, profumato il fuoco.

Fuoco sei tu e fuoco son io.

Fuoco è il mondo e fuoco è il fuoco.

Spicchiamo il volo! Spicchiamo il volo!

Cantiamo di gioia! Cantiamo di gioia!

 

Amorosi, appassionati,

felici ed in armonia.

L’uno è in armonia nel tutto e il tutto è in armonia nell’uno.

In armonia son io, in armonia sei tu.

In armonia è il mondo, in armonia è il fuoco.

Fuoco sei tu e fuoco son io.

Fuoco è il mondo e fuoco è il fuoco.

Spicchiamo il volo! Spicchiamo il volo!

Cantiamo di gioia! Cantiamo di gioia!

 

Forti, liberi, impavidi,

destinati a lunga vita.

Lunga vita all’uno nel tutto.

Lunga vita al tutto nell’uno.

Longevità per te, longevità per me.

Perenne è il mondo, perenne è il fuoco.

Spicchiamo il volo! Spicchiamo il volo!

Cantiamo di gioia! Cantiamo di gioia!

 

Cantiamo di gioia. Spicchiamo il volo.

Spicchiamo il volo. Cantiamo di gioia.

 

L’uno nel tutto canta di gioia, canta di gioia il tutto nell’uno.

Sei tu che canti di gioia? Son io che canto di gioia?

È il mondo che canta di gioia? È il fuoco che canta di gioia?

 

È la gioia che canta di gioia.

È il canto di gioia che canta di gioia.

È tutto un solo canto di gioia.

È tutto un solo canto di gioia.

 

Un canto di gioia!

Un canto di gioia!

Un canto di gioia!

domenica 26 febbraio 2023

Costanzo, riflessioni a sipario chiuso

Omaggio a Maurizio Costanzo, Eron



Se telefonando di Maurizio Costanzo

 

Lo stupore della notte

spalancata sul mar

ci sorprese che eravamo sconosciuti

io e te.

 

Poi nel buio le tue mani

d'improvviso sulle mie,

è cresciuto troppo in fretta

questo nostro amor.

 

Se telefonando

io potessi dirti addio

ti chiamerei.

 

Se io rivedendoti

fossi certa che non soffri

ti rivedrei.

 

Se guardandoti negli occhi

sapessi dirti basta

ti guarderei.


Ma non so spiegarti

che il nostro amore appena nato

è già finito.

 

Se telefonando

io volessi dirti addio

ti chiamerei.

 

Se io rivedendoti

fossi certa che non soffri

ti rivedrei.

 

Se guardandoti negli occhi

sapessi dirti basta

ti guarderei.

 

Ma non so spiegarti

che il nostro amore appena nato

è già finito.


domenica 15 gennaio 2023

Landolfi, il tradimento perpetuo

 

L'attesa, Dante Montanari



Respingere di Tommaso Landolfi

 

Respingere, di poco anche, la morte,

Bagnare alquanto queste arse radici

E risalire queste fibre in linfa,

Od essere, altrimenti,

L’olio di questa lampada languente:

Ciò tu potevi,

E non hai fatto.

Or come puoi vedermi,

Me che dovevo fare la tua gloria,

Fino a tal punto degradato e scempio,

Tanto votato a distruzione?

Io dovevo fiorire la tua mano,

Dal tempo immune pel suo tocco:

Quale invece ti vengo? Abbietto e vile,

Oggetto d’un ignominioso

Trionfo: il tuo.

Ah, tu assisti la vita che m’appicca

E mi tiri pei piedi.