domenica 22 novembre 2015

Bodini, traduttore barocco

La sedia di Vincent, Vincent Van Gogh





Foglie di tabacco di Vittorio Bodini


Sulle pianure del Sud non passa un sogno.
Sostantivi e le capre senza musica,
con un segno di croce sulla schiena,
o un cerchio,
quivi accampati aspettano un’altra vita.
Tutto è evidenza e quiete, e si vedrebbe
anche un pensiero, un verbo,
con il bigio sgomento d’una talpa
correre tra due pietre.

La pianura mirare a perdita d’occhi,
senza case, senz’alberi, senza una lettera:
livello di un’assenza a cui sole si sporgono
capre o spettri di capre morte da secoli,
che brucano le amare giade dell’insonnia,
l’acciaio senza luce d’antiche spade,
quando popoli amari si scontravano
e di sangue tingevano i cieli della preistoria.

Così, se qualche giorno dal sottosuolo
un riso magro scatenato nel vento
di scirocco si stira,
ciò che all’imperturbato cielo e ai corvi
scopre la vanga
sono le dentature di cavalli
uccisi che si rammentano
che dolce festa faceva
quand’era vivo il sangue sulla pianura.

domenica 15 novembre 2015

Bono, amare uguale soffrire


Cacciata dei progenitori dall'Eden, Masaccio





Cacciata dal Paradiso Terrestre di Masaccio di Elena Bono


Piange Adamo, si copre il volto con le mani
E piange Eva levando il viso al cielo:
due tagli obliqui gli occhi,
la bocca un buco nero,
nell’urlo lungo come il tempo,
donne di Marzabotto
o donne di Sant’Anna di Stazzema,
o donne delle Fosse Ardeatine,
spose, sorelle, figlie, madri.

mercoledì 4 novembre 2015

Turoldo, il dramma e il Divino

Da “Gli ultimi” di Vito Pandolfi e David Maria Turoldo





Ti sento, Verbo di David Maria Turoldo


Ti sento, Verbo, risonare dalle punte dei rami
dagli aghi dei pini, dall'assordante
silenzio della grande pineta
- cattedrale che più ami - appena
velata di nebbia come
da diffusa nube d'incenso il tempio.

Subito muore il rumore dei passi
come sordi rintocchi:
segni di vita o di morte?
Non è tutto un vivere e insieme
un morire? Ciò che più conta
non è questo, non è questo:
conta solo che siamo eterni,
che dureremo, che sopravvivremo...

Non so come, non so dove, ma tutto
perdurerà: di vita in vita,
e ancora da morte a vita
come onde sulle balze
di un fiume senza fine.

Morte necessaria come la vita,
morte come interstizio
tra le vocali e le consonanti del Verbo,
morte, impulso a sempre nuove forme.