giovedì 29 dicembre 2016

Zeichen, museo interiore

Ritratto di Valentino Zeichen



IL POETA di Valentino Zeichen

Presumibilmente,
sembro un poeta di alta rappresentanza
sebbene la mia insufficienza cardiaca
ha per virtù medica il libro «cuore».
Abito appena sopra il livello del mare
mentre la salute, la ricchezza, la purezza
e gli sport invernali
straziano oltre i mille metri.
Perciò mi ossigeno respirando l’aria
dei paradisi alpini
così arditamente fotografati
dagli scalatori sociali
nonostante la pericolosità dei dislivelli.


POESIA di Valentino Zeichen

Si dice che la poesia
manchi di vero slancio,
che non sappia più volare
poiché non più sorretta
dai grandi angeli alati.
Che farci? È un mondo
di poeti atei che volano
preferibilmente in aereo.


LA MATTANZA DELLA BELLEZZA di Valentino Zeichen

All’avvistamento della Bellezza
appena una polena che fende l’onda,
e all’istante sull’occhio critico
cala la benda nera del pirata
affilata cortellessa tra i denti
e inizia l’allegra mattanza
della sirena nella tonnara.
Ma in ambito letterario
l’innominato pratica il volontariato!
E rianima sperimentalisti smorti.

lunedì 5 dicembre 2016

Benn, delirio e culto della forma


Dipinto di Ernst Ludwig Kirchner



Schőne Jugend, Gottfried Benn

Der Mund eines Mädchens, das lange im Schilf gelegen hatte,
sah so angeknabbert aus.
Als man die Brust aufbrach, war die Speiserő hre so lő cherig.
Schließlich in einer Laube unter dem Zwerchfell
fand man ein Nest von jungen Ratten.
Ein kleines Schwesterchen lag tot.
Die andern lebten von Leber und Niere,
tranken das kalte Blut und hatten
hier eine schő ne Jugend verlebt.
Und schő n und schnell kam auch ihr Tod:
man warf sie allesamt ins Wasser.
Ach, wie die kleinen Schnauzen quietschten!



Bella gioventù, Gottfried Benn

La bocca di una ragazza, che era rimasta a lungo nel canneto,
appariva tutta rosicchiata.
Quando le venne aperto il petto, l’esofago era crivellato di buchi.
Si trovò infine in una pergola sotto il diaframma
un nido di giovani topi.
Una piccola sorellina era morta.
Gli altri vivevano di fegato e reni
bevevano il freddo sangue ed era
quella passata qui una bella gioventù.
E bella e rapida venne anche la loro morte:
furono gettati tutti insieme nell’acqua.
Ah, quei musini come squittivano!


(traduzione di Ferruccio Masini)