Urlo di Edward Munch
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Urlo di Allen Ginsberg
A Carl Solomon
Ho visto le migliori menti della
mia generazione distrutte dalla
follia, affamate isteriche nude,
trascinarsi nei quartieri negri
all'alba
in cerca di un sollievo astioso,
alternativi dalle teste d'angelo
in fiamme per l'antica celeste
connessione con la dinamo
stellata nel meccanismo
della notte,
che in poverta' e stracci e occhi
vuoti e fatti sedevano
fumando nell'oscurita'
soprannaturale di
appartamenti con acqua fredda
galleggianti tra le cime delle citta'
contemplando il jazz,
che esponevano i cervelli al
Cielo sotto l'El[1] e
vedevano angeli maomettani
barcollare illuminati su tetti
condominiali,
che attraversavano universita'
con freddi occhi splendenti
allucinando l'Arkansas e la tragedia
della Blake-light[2]
fra gli studiosi della guerra,
che venivano espulsi dalle
accademie per estremismo &
pubblicazione di odi oscene sulle
finestre del
cranio,
che si annidavano in stanze non
sbarbate in mutande, bruciando
i loro soldi in cestini dei
rifiuti e ascoltando
il Terrore attraverso il muro,
che venivano perquisiti nelle
barbe pubiche tornando via
Laredo con una cintura di
marijuana per New York,
che mangiavano fuoco in alberghi
riverniciati o bevevano trementina a
Parco Paradiso, morte, o
purgatoriavano i propri
busti notte dopo notte
con sogni, con droghe, con incubi
a occhi aperti,
alcol e cazzo e palle infinite,
incomparabili vicoli ciechi di
nuvola vibrante e
fulmine nella mente scagliata
verso i poli di
Canada & Paterson, che
illumina tutto l'im-
moto mondo del Tempo in mezzo,
solidita' di Peyote di saloni,
albe di cimitero dell'albero verde del
cortile, ubriachezza di vino sui
tetti,
borghi commerciali di giretto da
fumati semaforo lampeggiante
al neon, vibrazioni di sole e
luna
e albero nelle ruggenti foschie
invernali di Brooklin,
proclami Ashcan e luce mentale di
re gentile,
che si incatenavano a
metropolitane per l'interminabile
corsa da Battery al benedetto
Bronx sotto benzedrina
finche' il rumore di ruote e
bambini li faceva scendere
tremanti con la bocca convulsa e
abbattuti il cervello inaridito
tutti drenati di splendore nella
sconfortante luce di Zoo,
che si immergevano tutta la notte
in luce sottomarina di Blickford's
emergevano e sedevano a smaltire
la birra svaporata dopo
mezzogiorno in un desolato
Fugazzi's, ascoltando il frastuono
d'inferno dal jukebox a idrogeno,
che parlavano senza interruzione
settanta ore da parco a
casa a bar a Bellevue a museo al
Ponte
di Brooklin,
[..]
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