Vincenzo Monti, Andrea Appiani |
Sopra sé stesso di Vincenzo Monti
Vile un pensier mi dice: Ecco bel frutto
Del tuo cercar le dotte carte: ir privo
Sí della luce, che il valor visivo
Già piega l’ale alla sua sera addutto.
Se l’acume, io rispondo, è già distrutto
Della veduta corporal, piú vivo
Dentro mi brilla l’occhio intellettivo
Che terra e cielo abbraccia e suo fa il tutto.
Cosí mi spazio dal furor sicuro
Delle umane follíe; cosí governo
Il mondo a senno mio, re del futuro.
Poi sull’abisso dell’obblío m’assido;
E al solversi che fa nel nulla eterno
Tutto il fasto mortal, guardo e sorrido.
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