Tristano e Isotta con la Pozione, John William Waterhouse
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Fermati! di Mathilde Wesendonck
Sibilante, fragorosa ruota del tempo
lama dell’eternità
sfere lucenti dell’immenso universo
che la sfera terrestre circondate;
creazione perenne, fermati,
mi strema il divenire, lasciami
essere!
Frenati, forza creatrice,
pensiero primigenio che
eternamente plasma!
Trattenete il respiro, placate
l’impeto,
tacete, un solo secondo!
Polsi martellanti, incatenate il
battito,
finisce il giorno eterno del volere!
Che io possa beato in dolce oblio,
tutte le delizie assaporare!
Quando estatici gli sguardi bevono
gli sguardi,
l’anima tutta nell’anima si perde;
creatura nella creatura si ritrova,
e s’annuncia il coronamento di ogni
speranza,
le labbra in stupido silenzio
ammutoliscono,
il cuore non partorisce più desideri,
l’uomo riconosce la traccia
dell’eterno,
e il tuo enigma si scoglie, sacra natura!
Stehe still!
Sausendes, brausendes Rad dei Zeit,
Messer du der Ewidkeit;
leuchtende Sphären im weiten All,
die ihr umringt den Weltenball;
urewige Schöpfung, halte doch ein,
genug des Werdens, lass mich sein!
Halte an dich, zeugende Kraft,
Urgedanke, der ewig schafft!
Hemmet den Aten, stillet den
Drang,
schweiget nue eine Sekunde lang!
Schwellende Pulse, fesselt den
Schlag;
ende, des Wollens ew’ger Tag!
Dass in selig süssem Vergessen
ich mög alle Wonnen ermessen!
Wenn Aug’ in Auge wonning
trinken,
Seele ganz in Seele versinken;
Wesen in Wesen sich wieder findet,
und alles Hoffens Ende sich kündet;
die Lippe verstummt in staunendem
Schweigen,
keinen Wunsch mehr will das Inn’re
zeugen:
erkennt der Mensch des Ew’gen
Spur,
und lös’t dein Rätsel, heil,ge Natur!
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