La Pietà rossa,
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Da “Requiem” di Anna Achmàtova
Ciò accadeva, quando sorridevano
solo i morti, lieti della loro pace.
E come un’inutile appendice Leningrado
penzolava accanto alle sue prigioni.
E quando, impazzite dal tormento,
marciavano le schiere condannate
e una breve canzone di distacco
cantavano i fischi delle locomotive.
Le stelle della morte incombevano su noi,
e la Russia innocente si torceva
sotto gli stivali insanguinati
e sotto le gomme delle nere marusi.
Ti hanno portato via all’alba,
io ti venivo dietro, come a un funerale,
nella stanza buia i bambini piangevano,
sull’altarino il cero sgocciolava.
Sulle tue labbra il freddo dell’icona.
Il sudore mortale sulla fronte... Non si scorda!
Come le mogli degli strelizzi, ululerò
sotto le torri del Cremlino.
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