lunedì 29 dicembre 2014

Palazzeschi, futurismo giocoso

Pierrot con flauto di Gino Severini



Il saltimbanco di Aldo Palazzeschi


Son forse un poeta? 
No, certo. 
Non scrive che una parola, ben strana, 
la penna dell’anima mia: 
« follìa ». 
Son dunque un pittore? 
Neanche. 
Non ha che un colore 
la tavolozza dell’anima mia: 
« malinconìa ». 
Un musico, allora? 
Nemmeno. 
Non c’è che una nota 
nella tastiera dell’anima mia: 
« nostalgìa ». 
Son dunque... che cosa? 
Io metto una lente 
davanti al mio cuore 
per farlo vedere alla gente. 
Chi sono? 
Il saltimbanco dell’anima mia.

Nessun commento:

Posta un commento