domenica 11 maggio 2025

Tozzi, con gli occhi chiusi

 

Ritratto di Federigo Tozzi, Ottorino Lorenzoni



Maiolica dipinta di Federigo Tozzi 

 

La luna mi pareva come un’ernia

di tutto il cielo simile alla polpa

d’un frutto marcio come la mia colpa,

che nell’asse infinito mi s’impernia.

 

E qualche uccello nero se ne andava

gracchiando alle pareti delle nebbie;

e le ombre lo battevan come trebbie.

E dopo solo e triste mi lasciava.

 

Ma non sì solo che Eva con Adamo

non sentissi in un’anima lontana;

e stringendoci insieme, a una fontana

senza lacrime poi ci specchiavamo.

 

E sopra la montagna più deserta

cadde il mio cuore; ma non so da dove.

E da quel luogo mai più non si muove,

come se fosse abbarbicato all’erta.


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