lunedì 8 giugno 2015

Soyinka, il leone d'Africa e la perla d'Occidente

Okpogho, Bruce Obomeyoma Onobrakpeya



Migrazioni di Wole Soyinka

Ci sarà il sole? O la pioggia ? O nevischio?
Madido come il sorriso posticcio del doganiere?
Dove mi vomiterà l’ultimo tunnel
Anfibio? Nessuno sa il mio nome.
Tante mani attendono la prima
rimessa, a casa. Ci sarà?
Il domani viene e va, giorni da relitti di spiaggia.
Forse mi indosserai alghe cucite
su falsi di stilisti, con marche invisibili:
fabbriche in nero. O souvenir sgargianti, distanti
ma che ci legano, manufatti migranti, rolex
contraffatti, l’uno con l’altro, su marciapiedi
senza volto. I tappeti invogliano ma
nessuna scritta dice: BENVENUTI.
Conchiglie di ciprea, coralli, scogliere di gesso.
Tutti una cosa sola al margine degli elementi.
Banchi di sabbia seguono i miei passi. Banchi di sabbia
di deserto, di sindoni incise dal fondo marino,
poiché alcuni se ne sono andati così, prima di ricevere
una risposta – Ci sarà il sole?
O la pioggia? Siamo approdati alla baia dei sogni.

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