sabato 13 novembre 2021

Costa, lo Pseudobaudelaire

 

Senza titolo, Franco Angeli



Le radici poetiche dei film d’orrore di Corrado Costa

 

Se come a casa tua –

le foglie

si nota dal colore che le foglie

hanno un colore identico

le luci dei colori hanno la stessa luce, di giorno –

di notte cambiano leggermente

– sei ‘come’ a casa tua.

Un’identica porta è al posto della porta.

Incontriamo gli attori, in ordine

d’età.

Sono le stesse parole al posto delle stesse parole

dicono in un soffio: ‘sei come a casa tua.’

Significati identici riempiono gli stessi suoni.

Sono le voci che sono state doppiate.


sabato 6 novembre 2021

Balestrini, poeta multiplo

 

Un poeta “può” dire la verità, Lamberto Pignotti



Piccola lode al pubblico della poesia di Nanni Balestrini

 


Eccoci qui ancora una volta

seduti di fronte al pubblico della poesia

che è seduto di fronte a noi minaccioso

ci guarda e aspetta la poesia

 

in verità il pubblico della poesia non è minaccioso

forse non è neanche tutto seduto

forse c’è anche qualcuno in piedi

perché sono venuti così entusiasti e numerosi

 

o forse ci sono un po’ di sedie vuote

ma quelli che sono venuti sono i migliori

hanno fatto questo grande sforzo proprio per noi

perché poi mai dovrebbero minacciarci

 

il pubblico della poesia non minaccia proprio nessuno

è invece mite generoso attento

prudente interessato devoto

ingordo imaginifico un po’ inibito

 

pieno di buone intenzioni di falsi problemi

di cattive abitudini di pessime frequentazioni

di mamme aggressive di desideri irrealizzabili

di dubbie letture e di slanci profondi

 

non è assolutamente cretino non

è sordo indifferente malvagio non è

insensibile prevenuto senza scrupoli non è vile

opportunista pronto a vendersi al primo venuto

 

non è un pubblico tranquillo benpensante credulone

senza troppe pretese

che se ne lava le mani

e giudica frettolosamente

 

è invece un pubblico che persegue degusta apprezza

lento da scaldare ma che poi rende

come direbbe Pimenta

e soprattutto è un pubblico che ama

 

il pubblico della poesia è infinito vario inafferrabile

come le onde dell’oceano profondo

il pubblico della poesia è bello aitante avido temerario

guarda davanti a se impavido e intransigente

 

mi vede qui che gli leggo questa roba

e la prende per poesia

perché questo è il nostro patto segreto

e la cosa ci sta bene a tutti e due

 

come sempre io non ho niente da dirgli

come sempre il pubblico della poesia lo sa benissimo

ma se lo dice tra sè e sè e non a alta voce

non solo perché è cortese volonteroso bendisposto

 

e in fondo anche cauto ottimista trattabile

ma soprattutto perché ama

ama di un amore profondo sincero irresistibile

di un amore tenace esclusivo lacerante

 

chi

ama il pubblico della poesia

fingete di chiedere anche se lo sapete benissimo

ma state al gioco perché siete svegli e simpatici

 

il pubblico della poesia non ama mica me

questo lo sanno tutti lui ama qualcun altro

di cui io non sono che uno dei tanti valletti

diciamo messaggeri se proprio vogliamo farci belli

 

il pubblico della poesia ama lei

lei e

solo lei e

sempre lei

 

lei che è sempre così imprevedibile

lei che è sempre così impraticabile

lei che è sempre così imprendibile

lei che è sempre così implacabile

 

lei che attraversa sempre col rosso

lei che è contro l’ordine delle cose

lei che è sempre in ritardo

lei che non prende mai niente sul serio

 

lei che fa chiasso tutta la notte

lei che non rispetta mai niente

lei che litiga spesso e volentieri

lei che è sempre senza soldi

 

lei che parla quando bisogna tacere

e tace quando bisogna parlare

lei che fa tutto quello che non bisogna fare

e non fa tutto quello che bisogna fare

 

lei che si trova sempre così simpatica

lei che ama il casino per il casino

lei che si arrampica sugli specchi

lei che adora la fuga in avanti

 

lei che ha un nome finto

lei che è dolce come una ciambella

e feroce come un labirinto

lei che è la cosa più bella che ci sia

 

il pubblico della poesia ama lei

chi

bravi lei la poesia

e come potrebbe il pubblico della poesia non amarla

 

perché ama la poesia vi chiederete

forse perché la poesia fa bene

cambia il mondo

diverte

 

salva l’anima

mette in forma

illumina rilassa

apre orizzonti

 

chissà ognuno di voi ha certamente i suoi buoni motivi

se no non sarebbe qua

ma meglio non essere troppo curiosi dei fatti degli altri

se si vuole evitare che gli altri ficchino il naso nei nostri

 

sia dunque lode al pubblico della poesia

lode al suo giusto nobile grande amore per la poesia

nel cui riflesso noi pallidi e umili messaggeri

viviamo grati e benedicenti

 

lui tace e si alza

un foglio cade giù dal tavolo

lui s’inchina agli applausi

lei raccoglie il foglio e lo legge

 

SEGRETISSIMO

DA NON RIVELARE

ASSOLUTAMENTE MAI

AL PUBBLICO DELLA POESIA

 

il pubblico della poesia ama la poesia

perché vuole essere amato vuole essere amato

perché si ama profondamente e vuole essere rassicurato

del suo profondo amore per se stesso

 

per sua fortuna il pubblico della poesia

crede solo di ascoltare la poesia

perché se la ascoltasse veramente capirebbe

la disperata impossibilità e inutilità del suo amore

 

e si prenderebbe a schiaffi dalla mattina alla sera

brucerebbe tutti i libri sulle piazze

si butterebbe in un canale

o finirebbe i suoi tristi giorni in un convento

 

CONCLUSIONE

LA POESIA FA MALE

MA PER NOSTRA FORTUNA

NESSUNO CI VORRA’ CREDERE MAI